A Capaci e Cinisi, il "coraggio dei giusti"
di Alice Gironi, 5AA
Il viaggio in Sicilia di tre quinte del “Rosa”, sui luoghi di Giovanni Falcone e Peppino Impastato
Capaci e Cinisi. Nel primo ha trovato la morte l’ex magistrato Giovanni Falcone, nel secondo ha vissuto il giornalista Peppino Impastato, entrambi uccisi dalla mafia. Queste le mete del viaggio scolastico di tre classi del Rosa Luxemburg di Bologna alla fine dello scorso mese.
A Capaci, Dario, volontario dell’associazione “Addiopizzo”, ha accolto gli studenti con il racconto del tragico attentato al giudice Falcone e alla sua scorta. Le classi hanno raggiunto la cima della collina sulla quale si trova ancora la casa dalla quale i mafiosi tenevano d’occhio l’arrivo delle automobili di Falcone e della sua scorta, pronti a farle saltare in aria. Direttamente sul posto un testimone oculare della strage, Antonio, ha raccontato agli studenti la vicenda spiegando che qui scattò le prime fotografie. Si trattava di immagini che, secondo Antonio, raffiguravano persone che erano in un luogo diverso rispetto a quello previsto dal piano mafioso, ma, nonostante ciò, non vennero mai utilizzate per le indagini.
Seconda tappa del viaggio, Cinisi, nella casa, ora trasformata in museo, di Peppino Impastato e di sua mamma Felicia. La nipote del giornalista ucciso dalla mafia ha narrato la storia della sua famiglia, sottolineando l’entusiasmo e la forza della nonna nel ricordare fino all’ultimo gli episodi di cui è stata testimone. I ragazzi hanno anche visitato la casa di Gaetano Badalamenti, il mafioso che organizzò e mise in atto l’omicidio di Peppino: l’edificio è ora un bene confiscato alla mafia e ospita la biblioteca comunale con la sede della rete “100 passi”.
Infine un amico di Peppino Impastato ha raccontato la sua esperienza al fianco del coraggioso giornalista, evidenziandone il carattere deciso e sottolineando l’ironia della sorte: adesso la sede della radio creata da Peppino è nella casa del suo carnefice.